Anche se si tratta di un’alterazione anatomica temporanea, la distorsione deve essere trattata tempestivamente e in modo adeguato per non incorrere in complicazioni o recidive.
Per distorsione si intende un infortunio che interessa un’articolazione, elemento cruciale dell’apparato locomotorio che mette in contatto due o più ossa, permettendo così i diversi movimenti. Tra le oltre 350 articolazioni presenti nel corpo umano è possibile distinguere tre macrocategorie, secondo un ordine crescente di mobilità:
- le articolazioni fibrose, in cui la mobilità è assente (esempio tipico è quello delle articolazioni che uniscono le ossa del cranio)
- le articolazioni cartilaginee, caratterizzate da scarsa mobilità (come le articolazioni che uniscono le vertebre della colonna)
- le articolazioni sinoviali (o diartrosi), a mobilità massima e quindi a maggiore rischio di distorsioni (come quelle della caviglia, del ginocchio, del gomito o della spalla).
Ogni articolazione sinoviale è un complesso anatomico costituito da tessuti differenti, ciascuno dei quali può essere danneggiato durante una distorsione: oltre alle ossa sono presenti le cartilagini, la capsula articolare, la membrana sinoviale (che dà il nome a questo tipo di struttura articolare e produce il liquido sinoviale, che facilita lo scorrimento tra le due ossa, diminuendo così l’attrito e fornendo al contempo i nutrienti all’articolazione), i tendini e i legamenti.
Durante la distorsione l’articolazione subisce un’alterazione anatomica temporanea, per tornare dopo qualche istante alla posizione e conformazione normale.