Dolori articolari notturni

Dolori Articolari Notturni: cause, rimedi e come prevenirli | Brexidol

Riuscire a tenere sotto controllo i dolori articolari notturni è particolarmente importante per non influenzare negativamente la qualità del sonno. Ma come fare? Quali terapie e consigli di prevenzione si possono seguire per evitare il problema e garantirsi un adeguato benessere notturno?

Il dolore articolare è sempre sgradevole a qualunque ora del giorno, ma quando si presenta durante la notte al fastidio dei sintomi dolorosi si aggiunge quello di non riuscire ad addormentarsi e a dormire bene, con tutto ciò che ne consegue in termini di stanchezza residua, malessere generale e nervosismo il mattino successivo. Come se non bastasse, sonno e dolore sono strettamente correlati e non riposare abbastanza o male può ripercuotersi negativamente sulla sintomatologia articolare, aumentandola ulteriormente, nonché creare problemi di salute aggiuntivi ai pazienti ad altri livelli.

Dolori articolari notturni: come si manifestano

I dolori articolari notturni possono fare la loro comparsa in modo occasionale, dopo un trauma acuto a un’articolazione (occorso, per esempio, durante l’attività fisica o lavorativa) o come conseguenza di un suo uso/carico eccessivo in una circostanza specifica (come il dolore alla spalla o al collo dopo aver ritinteggiato la casa). Soprattutto dopo i 40 anni, inoltre, possono iniziare a ripresentarsi spesso o a persistere per periodi prolungati a causa di una patologia articolare cronica come l’artrosi, l’artrite reumatoide o la gotta.

I dolori articolari notturni possono essere già significativi quando si va a letto, rendendo difficile addormentarsi, oppure aumentare durante la notte, causando fastidiosi risvegli anche di lunga durata. Questa seconda eventualità può essere banalmente legata alla posizione assunta mentre si dorme, come spesso accade a chi soffre di tendinite della cuffia dei rotatori e dorme appoggiato sul lato interessato dal dolore alla spalla o con un braccio alzato sopra la testa. All’origine del peggioramento dei dolori articolari notturni sembrano esserci anche fattori legati ai ritmi circadiani. In particolare, è noto che il rilascio di sostanze antinfiammatorie naturalmente prodotte da corpo, come il cortisolo, di notte si riduce e ciò lascia maggiore possibilità di azione a sostanze che promuovono il processo infiammatorio, come alcune citochine. 

In altri casi, il dolore articolare è particolarmente intenso al risveglio, accompagnato da rigidità e forte limitazione del movimento. In condizioni di questo tipo si trovano abitualmente i pazienti affetti da artrite reumatoide (e, in misura minore, quelli con artrosi severa), soprattutto a livello di mani, piedi e ginocchia, per ragioni che dipendono sia dalla già citata accentuazione del processo infiammatorio durante il sonno sia dall’immobilità articolare protratta per diverse ore.

Le conseguenze per il sonno e per la qualità della vita

La presenza di sintomi dolorosi di qualunque tipo quando si va a letto può creare notevoli difficoltà a prendere sonno e, quando ci si riesce, si tratta comunque di un riposo tormentato, insoddisfacente, costellato di risvegli.

I dolori articolari notturni possono essere particolarmente fastidiosi perché impediscono di muoversi liberamente nel letto e, a seconda della localizzazione, di assumere la posizione abituale mentre si dorme. Un sonno disturbato non è mai innocuo: il riposo notturno, continuo e sereno, per almeno 6-7 ore ha un ruolo fondamentale per mantenere l’equilibrio e il benessere dell’organismo. Numerosi studi hanno dimostrato l’esistenza di una chiara correlazione tra durata e qualità del sonno e salute cardiovascolare, metabolismo, appetito, peso corporeo, equilibri ormonali e innumerevoli altre funzioni organiche, compresa la sensibilità al dolore, che in chi riposa poco e male sembra accentuarsi.

In aggiunta, è stato osservato che un sonno inadeguato aumenta la propensione a sviluppare ansia e depressione che, a loro volta, sono risultate correlate sia all’incremento dell’infiammazione generale dell’organismo sia all’abbassamento della soglia del dolore, con più frequente insorgenza di disturbi muscoloscheletrici caratterizzati da sintomatologia dolorosa e contratture.

In sostanza, quindi, se non tenuti sotto controllo con una terapia appropriata, i dolori articolari notturni fanno dormire male, acuendo così la percezione del dolore articolare sia durante la notte sia durante il giorno, con un significativo peggioramento della qualità di vita. Senza contare aggravanti quali la stanchezza diurna, il nervosismo, la riduzione delle prestazioni intellettive e dei riflessi, generalmente presenti dopo una nottata tormentata.

Alcuni rimedi per trattare i dolori articolari notturni

Come intuibile, le terapie per contrastare i dolori articolari notturni sono diverse a seconda che si tratti di gestire un problema acuto estemporaneo (come, per esempio, un trauma che ha determinato lesioni a tendini o legamenti avvenuto durante la pratica di uno sport), oppure una specifica patologia cronica, come l’artrosi o l’artrite reumatoide.

Nel primo caso, si dovrà essenzialmente tenere sotto controllo l’infiammazione e la sintomatologia dolorosa in attesa che le strutture articolari guariscano spontaneamente, recuperando l’integrità e la funzionalità fisiologiche. Nel secondo caso, invece, oltre a questo aspetto, si dovranno anche seguire cure mirate per contrastare le cause all’origine delle patologie articolari presenti, diverse nei vari casi.

Una terza possibilità è che il dolore articolare durante la notte o al risveglio inizi a manifestarsi in modo ripetuto senza una causa evidente, in persone che non ne avevano mai sofferto in precedenza. Questa eventualità, abbastanza frequente dopo i 40 anni (soprattutto nelle donne), deve essere posta all’attenzione del medico e indagata, oltre che nel contesto della visita, anche con alcune analisi del sangue e indagini strumentali per arrivare a una diagnosi precisa e individuare la cura più appropriata.

Limitandosi a considerare i rimedi sintomatici per alleviare i dolori articolari notturni, quelli più rapidi e semplici da usare sono gli antidolorifici e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), disponibili in numerose formulazioni, da assumere per bocca (compresse, polveri orodispersibili o da sciogliere in acqua ecc.) oppure da applicare localmente (gel, creme e cerotti medicati, che possono essere applicati prima di andare a letto).
In fase post-acuta, quando il dolore articolare è sotto controllo, per rinforzare i muscoli e i tessuti di sostegno delle articolazioni interessate e prevenire la ricomparsa dei sintomi, il medico potrà prescrivere cicli di fisioterapia, con esercizi a terra o in acqua, di norma molto utili per migliorare la funzionalità e il benessere articolari.

Se il dolore articolare notturno è dovuto ad artrosi o a lesioni localizzate in un punto specifico (per esempio, gonartrosi o danni ai menischi), lo specialista ortopedico può prescrivere iniezioni intrarticolari di acido ialuronico. In caso di forte infiammazione, invece, possono essere prescritte infiltrazioni di corticosteroidi. Entrambe le procedure vengono effettuate in ambulatorio, e sono di norma efficaci nell’attenuare i sintomi, almeno per alcuni mesi.

Soltanto nei casi più gravi, quando il dolore articolare appare intrattabile con i farmaci e la fisioterapia e si associa a una significativa invalidità funzionale (impossibilità di usare l’articolazione interessata), lo specialista potrebbe prendere in considerazione la chirurgia, oggi di norma eseguita prevalentemente per via artroscopica. In questi casi, dopo l’intervento è sempre previsto e indispensabile un periodo di riabilitazione di alcune settimane o mesi.

Consigli per prevenirli

Anche se non si può azzerare il rischio di soffrirne, prevenire in parte la comparsa del dolore articolare durante la notteè possibile attraverso l’uso regolare e corretto delle terapie prescritte dai medici per il controllo delle patologie di base e alcuni accorgimenti pratici e di stile di vita. 
Innanzitutto, è fondamentale seguire un’alimentazione sana, ricca di frutta e verdura, preziose fonti di acqua, sali minerali, vitamine e sostanze antiossidanti, fondamentali per garantire l’idratazione e il benessere del corpo in generale, compresi la cartilagine articolare e l’apparato muscolare. Se è presente qualche chilo di troppo, è opportuno seguire una dieta ipocalorica orientata a recuperare il peso forma, perché soltanto in questo modo è possibile ridurre lo stress da carico sulle articolazioni più spesso interessate da artrosi e infiammazione, come il tratto lombare della colonna vertebrale, anca e ginocchio.

Per prevenire i dolori articolari notturni è indispensabile anche il movimento, che tutti dovrebbero effettuare regolarmente ogni giorno per mantenere mobili ed elastiche le articolazioni, rinforzare i muscoli e i tessuti di sostegno, nonché per preservare una funzionalità cardiopolmonare e metabolica ottimale. Oltre all’attività fisica generale, è consigliabile eseguire quotidianamente esercizi mirati sulle strutture articolari maggiormente interessate da dolore durante la notte, preferibilmente indicati dallo specialista ortopedico o dal fisioterapista. 

D’altro canto, se i dolori articolari notturni compaiono dopo aver praticato un determinato sport, è consigliabile rivalutarela propria tecnica d’esercizio e/o l’adeguatezza dell’attrezzatura usata con il supporto di un istruttore esperto o di uno specialista in Medicina dello sport e, eventualmente, individuare una disciplina altrettanto gradita, ma che non causa danni alle articolazioni che già creano problemi.

Correggere la posizione in cui si dorme è un altro dei fattori chiave per la prevenzione dell’insorgenza e del peggioramento del dolore articolare durante il sonno. In particolare, è importante, evitare di dormire comprimendo o ponendo in tensione l’articolazione, i tendini o il muscolo già dolenti o più sensibili, individuando la posizione che permette il massimo rilassamento. Per rendere l’impresa più semplice, ci si può avvalere di cuscini sagomati che seguono l’anatomia del corpo, da porre sotto o tra le ginocchia (a seconda che si dorma supini o su un fianco) in caso di lombalgia o dolore al ginocchio o all’anca; oppure sotto il collo, in caso di artrosi cervicale. Anche su questo fronte, lo specialista ortopedico saprà fornire consigli utili.

Allo stesso modo, è importante fare attenzione a mantenere una postura corretta e il più possibile fisiologica durante la giornata, soprattutto se si sta seduti a lungo e se si soffre di lombalgia o di dolore alla spalla. I suggerimenti in questo caso comprendono: 

  • usare sedute in materiale rigido ed ergonomiche, che aiutino a tenere la schiena diritta e le spalle allineate, senza sforzo; 
  • usare sedie e poltrone con braccioli, per appoggiare gli avambracci e scaricare la tensione dalle spalle; 
  • se si lavora al computer, mettere lo schermo ad altezza occhi e a una distanza che consenta di vedere bene senza piegare il collo o le spalle in avanti; 
  • se si soffre di lombalgia, usare cuscini sagomati per supportare la curva lombare della colonna vertebrale mentre si è seduti; 
  • evitare di restare seduti fermi troppo a lungo, ma alzarsi almeno 5-10 minuti ogni ora per camminare, muovere bracciae spalle e favorire il rilassamento muscolare; 
  • evitare lo stress, per non accentuare la tensione a carico dei muscoli di collo, spalle e schiena.

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