La tendinite al polso può manifestarsi in seguito a un trauma o alla ripetizione di movimenti della mano. Oltre al dolore, possono essere presenti anche rigidità articolare e il blocco di una o più dita della mano.
La tendinite al polso può manifestarsi in seguito a un trauma o alla ripetizione di movimenti della mano. Oltre al dolore, possono essere presenti anche rigidità articolare e il blocco di una o più dita della mano.
Per tendinite al polso si intende un’infiammazione dei tendini del complesso articolare di uno o entrambi i polsi e della guaina tendinea (dette sinoviale) che li riveste e li protegge dall’attrito.
Il polso è una parte del corpo molto delicata, delimitata superiormente dall’avambraccio e inferiormente dalla mano, in cui si trovano molti elementi diversi: innanzitutto le ossa carpali, ma anche i legamenti, i muscoli estensori e flessori delle dita della mano e, appunto, i tendini.
La funzione dei tendini è unire una determinata fascia muscolare a un osso, facilitando così il movimento. In particolare, i tendini del polso determinano l’innesto dei muscoli estensori e flessori, che originano nell’avambraccio, sulle ossa carpali e su quelle delle falangi.
Come la maggior parte dei disturbi di natura infiammatoria, la tendinite (detta anche tendinopatia infiammatoria o tenosinovite) del polso è una sindrome dolorosa, talvolta invalidante. La sua incidenza è maggiore nelle donne che hanno superato i 45-50 anni e nelle persone che praticano attività lavorative o sportive che comportano un’elevata sollecitazione dei tendini del polso.
Se non opportunamente diagnosticata e trattata, la tendinite può causare alcune complicazioni che possono ridurre il benessere e la qualità di vita di chi ne soffre.
Una delle possibili cause della tendinite al polso - o, meglio, un fattore di rischio piuttosto importante – è l’attuazione reiterata e continua di movimenti della mano, anche apparentemente innocui: se ripetuti molte volte e senza gli opportuni accorgimenti, questi movimenti possono portare a un sovraccarico muscolare, con ripercussioni a livello tendineo. Uno dei più importanti fattori di rischio è quindi la pratica di attività sportive in cui è previsto un alto coinvolgimento degli arti superiori (come il tennis, il golf o il baseball). Anche certe attività lavorative possono rappresentare un fattore di rischio: innanzitutto quelle che richiedono un carico fisico importante (edilizia, trasporto materiali e traslochi ecc.), ma anche altre meno “pesanti”, in cui però le strutture tendinee della mano e del polso ricevono sollecitazioni ripetute e continue, come può capitare a chi utilizza una macchina da cucire, scrive al computer o suona il pianoforte o la chitarra. Tipica per esempio dei musicisti professionisti è una particolare forma di tenosinovite, chiamata sindrome di De Quervain, causata da un restringimento della guaina dei tendini che si trovano alla base del pollice (l’adbuttore lungo e l’estensore breve).
L’infiammazione può però sopraggiungere anche a seguito di un singolo sforzo eccessivo: è quindi un fattore di rischio anche la mancanza di un’adeguata preparazione e di un adeguato riscaldamento per esempio prima del sollevamento di un peso/carico o di sport come tennis o golf. La tendinite acuta del polso si può sviluppare anche a seguito di infortuni o traumi articolari (per esempio una caduta che viene attutita appoggiando i palmi delle mani,) che causano una compressione dell’articolazione del polso e del braccio, o una loro distorsione/lussazione. Una lesione agli altri elementi del polso (come muscoli e ossa) infatti, spesso determina un’alterazione del normale movimento, causando così un maggiore attrito e facilitando il processo infiammatorio che è causa della tendinite.
Per motivi del tutto analoghi esistono infine delle patologie vere e proprie che predispongono all’insorgenza della tendinite al polso. Tra queste ricordiamo:
Il sintomo principale della tendinite al polso è il dolore persistente localizzato, che si modifica in relazione alla gravità del processo infiammatorio e che può durare per un periodo molto variabile: da qualche giorno fino a interi mesi. I dolori possono riguardare il polso, così come una o più dita della mano, e possono essere associati a gonfiore e tumefazione (causati da un accumulo del liquido sinoviale dovuto all’infiammazione); sempre a causa dell’infiammazione, poi, il polso può presentarsi anche caldo e/o arrossato.
Altri sintomi osservati spesso sono:
La diagnosi della tendinite al polso permette all’esperto di traumatologia o al fisioterapista di indirizzare il paziente verso l’approccio terapeutico più adeguato. Di solito la diagnostica è eseguita attraverso l’esame obiettivo, associato all’anamnesi del paziente.
I trattamenti per la tendinite al polso sono rivolti essenzialmente alla riduzione dell’infiammazione alla base della sintomatologia dolorosa. Per alleviare il dolore si applica innanzitutto un trattamento di tipo conservativo:
Il riposo col ghiaccio può essere affiancato anche da un’opportuna terapia farmacologica: tra i medicinali più utilizzati in caso di tendinite al polso ci sono i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), in grado di ridurre il dolore e al contempo diminuire l’infiammazione. I FANS possono essere assunti per via orale o applicati tramite creme, gel o cerotti medicati. Solo in caso di inefficacia degli stessi si può far ricorso ad altri farmaci che vengono prescritti dal medico.
Gli interventi chirurgici vengono effettuati solo nel caso in cui le terapie descritte precedentemente risultino inefficaci e solo dopo attenta valutazione da parte dello specialista.
Può essere poi opportuno seguire un programma di riabilitazione/fisioterapia durante il quale, sotto il consiglio di un esperto, si eseguono esercizi di ginnastica e/o trattamenti fisioterapici in grado di riportare mano e polso a livelli di mobilità e funzionalità ottimali.
Esistono infine alcune accortezze che possono servire come strumento di prevenzione dell’insorgenza di tendiniti del polso, o per evitare che esse cronicizzino: innanzitutto cercare di ridurre il più possibile le attività (sportive e lavorative) che causano i sintomi caratteristici. Questo vale soprattutto in caso di tendiniti di tipo acuto, in cui il riposo va osservato per tutta la fase di recupero, fino alla completa guarigione. Può essere poi utile indossare, anche dopo che il disturbo è passato, dei tutori specifici in grado di ammortizzare le sollecitazioni a cui è sottoposto il polso. Infine è sempre importante, prima di iniziare un’attività che richieda l’utilizzo intenso di una struttura così delicata come il polso, eseguire degli opportuni esercizi di stretching e di riscaldamento.
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