Colpo d’aria

Colpo d'Aria: cos'è, sintomi, cause e quali sono i rimedi | Brexidol

A cura della Redazione Brexidol

Cerchiamo di fare chiarezza su quello che è considerato la causa di molteplici disturbi, capace di mettere a rischio salute, benessere e vigore in ogni stagione: il colpo d’aria. 

Probabilmente tutti, sin da bambini, siamo stati messi in guardia dai famigerati colpi d’aria. E allo stesso modo in tanti certamente hanno avuto esperienza diretta almeno una volta nella vita di un fastidio o un dolore - un esempio su tutti, il classico torcicollo – che hanno poi attribuito a quella corrente d’aria fredda in cui erano incappati il giorno prima. 
Ma acciacchi, dolori muscolari, patologie respiratorie e altri problemi possono essere imputati con sicurezza all’aria fredda, come risulterebbe dall’esperienza comune? Scopriamolo insieme.

Cosa si intende per colpo d'aria

Con il termine colpo d’aria in genere si fa riferimento a un brusco raffreddamento del corpo (anche solo di una sua parte), solitamente dovuto all’esposizione diretta a correnti di aria fredda, che è ritenuto responsabile di una lunga serie di disturbi, tra cui: mal di testa,  dolori muscolari, mal di schiena (in particolare a carico dei muscoli del collo o della zona lombare, compreso il colpo di strega), e patologie alle vie respiratorie, come mal di gola, raffreddori, febbre, bronchiti e polmoniti.
Il fatto che i colpi d’aria possano essere all’origine di tutti questi problemi sarebbe però per lo più una credenza, per quanto non solo italiana, con scarsi riscontri a livello scientifico.
Le prove più consistenti sembrano quelle riguardanti il legame tra esposizione al freddo e infezioni respiratorie che è stato valutato da alcuni studi, riscontrando un effettivo aumento del rischio di sviluppare queste patologie se si è esposti a basse temperature ambientali. Il raffreddamento della superficie corporea, l’inspirazione di aria fredda attraverso naso e bocca e lo stress da freddo indotto dall’abbassamento della temperatura corporea interna sembrerebbero infatti contribuire in vario modo ad abbassare le difese immunitarie (per esempio causando un restringimento dei vasi sanguigni delle mucose respiratorie e riducendo l’attività dell’apparato muco-ciliare che le protegge); devono però entrare in azione virus o batteri per scatenare effettivamente raffreddori, mal di gola e altri malanni tipici della stagione invernale poiché il freddo da solo non basta. È pur vero che con temperature rigide, le persone tendono a radunarsi in ambienti chiusi e l'affollamento può favorire la trasmissione di agenti infettivi.

Altre ricerche confermano che vento o correnti di aria fredda sul volto possono essere fattori scatenanti della nevralgia del trigemino, disturbo che causa forte dolore su un lato del viso, paragonabile a una scossa elettrica. Va precisato, però, che i colpi d’aria fredda possono innescare la crisi dolorosa, ma all’origine della nevralgia si ritiene ci sia, nella maggior parte dei casi, una pressione esercitata sul nervo da un vaso sanguigno vicino.

Un’altra patologia che può essere effettivamente scatenata da un colpo d’aria fredda è la cosiddetta orticaria da freddo: si tratta di una reazione allergica che si manifesta con un'eruzione cutanea rossa e pruriginosa che compare sulla pelle, in genere entro 5-10 minuti dall’esposizione al freddo (all’aria fredda o anche all’acqua). Più avanti approfondiremo invece il legame tra colpi d’aria e dolori muscolari.

Cause del colpo d'aria

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, quando si parla di colpo d’aria si fa riferimento a un brusco raffreddamento indotto dall’esposizione diretta all’aria fredda.

Le principali cause possono quindi comprendere:

  • spifferi e correnti d’aria provenienti, per esempio, da un finestrino abbassato o da finestre aperte in casa o in ufficio;
  • abuso di aria condizionata che, se utilizzata in maniera scorretta, finisce con il creare, nell’ambiente in cui è attivo il condizionamento, una temperatura significativamente più bassa di quella presente all’esterno (o in altri ambienti contigui);
  • cono di aria fredda prodotto dai ventilatori;
  • vento freddo;
  • sbalzi termici determinati dal rapido passaggio da un ambiente caldo a uno freddo.

Le conseguenze sui muscoli: i sintomi

L’esperienza comune associa in particolare i colpi d’aria alle contratture muscolari, contrazioni involontarie e protratte di un muscolo scheletrico, che provocano dolore e limitazione del movimento. In pratica si verifica un aumento del tono muscolare che comporta indolenzimento, pesantezza e rigidità, avvertibili durante lo svolgimento di attività fisica, e, talvolta, anche a riposo, oltre che rigidità e dolorabilità alla palpazione. In alcuni casi può realizzarsi un vero e proprio blocco funzionale e anche un minimo movimento può evocare dolore.
Nello specifico, nell’esperienza comune sono di frequente ricondotti ai colpi d’aria:

  • il torcicollo, che coinvolge i muscoli a livello cervicale;
  • il colpo della strega, che coinvolge i muscoli lombari.

Si dà spesso per scontato che l’improvvisa esposizione al freddo possa causare una contrattura muscolare, ma in realtà anche su questo legame non sembrano esserci sostanziali prove nei libri di medicina più autorevoli e gli studi scientifici sono limitati e dai risultati contrastanti. 
Non mancano però ricerche che evidenziano come la temperatura influenzi le capacità contrattili dei muscoli: se la temperatura muscolare si abbassa, si riducono anche le prestazioni del muscolo, in particolare diminuiscono la velocità di contrazione e di rilassamento. Basse temperature, infatti, inducono una vasocostrizione, cioè un restringimento dei vasi sanguigni, che riduce l’apporto di sangue e rallenta gli scambi di ossigeno ed elettroliti necessari al muscolo per lavorare. In sostanza, quindi, la muscolatura si irrigidisce. Del resto nello sport, per migliorare le prestazioni e ridurre il rischio di lesioni, generalmente si raccomanda di riscaldare la muscolatura, e, al contempo, per rilassare e sciogliere muscoli tesi, con effetto antidolorifico, e promuovere la circolazione sanguigna e l’apporto di sostanze nutritive il consiglio per eccellenza è quello di fare impacchi di calore.
Forse, quindi, l’esposizione al freddo potrebbe essere sufficiente a determinare una contrattura dolorosa in un muscolo già troppo sollecitato, per esempio da una posizione scorretta assunta a lungo o abitualmente.
Uno studio, in particolare, ha rilevato che quando la temperatura muscolare periferica scende al di sotto della temperatura corporea centrale (37°C) è necessaria meno energia per danneggiare il muscolo. Quindi, si potrebbe ipotizzare che, dopo l’esposizione al freddo, uno sforzo improvviso o un movimento brusco possano contribuire più facilmente a determinare una forte contrattura.

Rimedi e prevenzione

Nella maggior parte dei casi, le contratture muscolari rispondono bene a un trattamento conservativo:

  • impacchi locali di calore (per esempio con una borsa dell’acqua calda) o alternati caldo/freddo sulla parte dolente; come già sottolineato, brevi applicazioni di calore sciolgono tensioni, aumentano l’elasticità muscolare e la vascolarizzazione della parte;
  • astensione da quei movimenti che, sollecitando il muscolo contratto, evocano dolore, per la durata della fase dolorosa acuta (in genere 12-24 ore); nel caso del colpo della strega a volte può essere consigliato il riposo a letto; l’immobilità prolungata può però essere controproducente per cui dopo qualche giorno, gradualmente, può essere utile iniziare esercizi di stretching moderato;
  • per alleviare il dolore, uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (che, oltre ad agire su un’eventuale infiammazione, hanno anche azione antidolorifica) da prendere per bocca o da applicare localmente sull’area contratta sotto forma di gel, creme o cerotti medicati.

Se questa cura non porta miglioramenti nell’arco di alcuni giorni, è meglio consultare il medico: con una visita ed eventuali ulteriori esami di accertamento, potrà arrivare a una diagnosi corretta e alle cure più indicate al caso. Lo stesso discorso vale anche se il problema tende a ripresentarsi spesso nel tempo.
Nei casi di contrattura più seri, per esempio, i medici potranno prescrivere anche farmaci miorilassanti e potranno indirizzare il paziente a un esperto in fisioterapia che potrà proporre un massaggio decontratturante così come suggerire esercizi mirati di stretching e di rinforzo muscolare.

A livello preventivo, va bene coprirsi adeguatamente per proteggersi dal freddo, a patto però che questo non spinga ad atteggiamenti controproducenti per la salute su altri fonti, come per esempio:

  • d’inverno, avere l’abitudine di rintanarsi al chiuso, senza aerare adeguatamente i locali; ciò favorisce l’inquinamento indoore il contagio da agenti infettivi. Se, poi, ci si muove poco all’esterno per timore del freddo, si rischia anche di favorire abitudini sedentarie, con tutte le conseguenze che esse portano con sé, anche per la muscolatura
  • evitare, d’estate, l’uso eccessivo di aria condizionata per non esporsi al rischio di incappare non solo nei colpi d’aria fredda, ma anche in colpi di calore, che a differenza dei primi sono cause accertate di gravi problemi di salute, soprattutto per certe categorie di persone (tra cui gli anziani).

La prevenzione dei dolori e delle contratture muscolari passa a livello generale anche da altri accorgimenti. I principali consigli sono:

  • mantenersi in esercizio, evitando la sedentarietà; una regolare attività fisica può aumentare la forza e la resistenza della muscolatura e farla funzionare al meglio e aiuta anche a mantenere un buon peso forma; è bene però ricordarsi di svolgere un adeguato riscaldamento muscolare prima di svolgere qualsiasi attività fisica;
  • cercare di mantenere posture corrette nelle attività di tutti i giorni, durante il sonno e durante i movimenti più impegnativi (per esempio in caso di sollevamento di carichi pesanti).

FAQ

Cosa può provocare un colpo d'aria?

Il cosiddetto "colpo d'aria", ovvero l'esposizione diretta e improvvisa a correnti d'aria fredda, può provocare un abbassamento delle difese immunitarie, che può favorire eventuali infezioni delle vie respiratorie.

Quali sono i sintomi di un colpo d'aria?

Contrariamente a quanto si ritenga comunemente, mal di testa, raffreddori, dolori muscolari, torcicollo e mal di gola non sono direttamente connessi al colpo d'aria. L'improvvisa esposizione al freddo, da sola, può causare un generico abbassamento delle difese immunitarie.

Quanto può durare un colpo d'aria?

Gli "acciacchi" generalmente imputati al colpo d'aria - come dolori muscolari e contratture, raffreddori e mal di gola - hanno una durata variabile, che dipende dall'effettiva causa scatenante.

Cosa fare in caso di colpo d'aria?

Se si ha a che fare con una contrattura muscolare dovuta alla combinazione di freddo, movimenti improvvisi e sforzi eccessivi, occorre mettere a riposo la zona dolente, effettuare impacchi di calore e, se necessario, ricorrere a farmaci antinfiammatori non steroidei.

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