Probabilmente in quasi ogni casa, nell’armadietto dei medicinali, è possibile trovare uno o più farmaci appartenenti alla categoria degli antinfiammatori. Rientrano, infatti, in questa ampia famiglia moltissimi principi attivi che possono essere usati per il trattamento sintomatico di numerosi disturbi piuttosto comuni: dalle compresse contro il mal di testa, per esempio, alle pomate o ai gel contro i dolori muscolari o i reumatismi

Gli antinfiammatori si distinguono in due gruppi:

  • farmaci antinfiammatori non steroidei, noti semplicemente come FANS 
  • farmaci antinfiammatori steroidei, chiamati più frequentemente corticosteroidi o cortisonici, che in genere richiedono la prescrizione medica.

Entrambi hanno, come si può intuire dal nome, un’azione antinfiammatoria, cioè vengono utilizzati per ridurre un’infiammazione. I primi (in cui rientrano, per esempio, l’ibuprofene o il ketoprofene) sono spesso impiegati per alleviare i sintomi di problematiche, come, per esempio, mal di testa, distorsioni, strappi e stiramenti, raffreddore e influenza, dolori mestruali e artrite. 

Alcuni FANS sono “da banco”, cioè acquistabili senza la ricetta del medico curante, altri, invece, richiedono la prescrizione medica. Diverse sono poi le formulazioni esistenti, per differenti modalità di somministrazione: oltre a quelle per l’assunzione orale (compresse, sciroppi ecc.) esistono quelle per iniezione, per inalazione e quelle ad uso topico, cioè pensate per l’applicazione locale (come cerotti, schiume, pomate, gel, creme).

Qui di seguito concentreremo l’attenzione sui FANS e, nello specifico, su quelli ad uso topico: vedremo come usarli per recuperare il benessere, qual è il loro meccanismo d’azione, quali sono le principali indicazioni terapeutiche, ma anche le controindicazioni e gli effetti indesiderati che è opportuno conoscere per un uso appropriato di questi farmaci.

Cosa sono gli antinfiammatori (FANS)

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono, come si intuisce dal nome, farmaci che agiscono per arginare un processo infiammatorio. 

L’infiammazione fa parte della cosiddetta risposta immunitaria innata, cioè è una reazione immediata che l’organismo mette in atto a scopo difensivo in modo simile contro qualsiasi stimolo riconosciuto come pericoloso per l’organismo, per esempio virus o batteri patogeni oppure danni tissutali di origine chimica o fisica: in pratica vengono attivate alcune reazioni, compreso un aumento del flusso sanguigno, che attraggono cellule e molecole del sistema immunitario verso la zona di infezione o danno.

Il processo infiammatorio si caratterizza, così, per la comparsa di cinque segni: calore, arrossamento, gonfiore, dolore e perdita di funzione. 

L'infiammazione si manifesta immediatamente dopo una lesione o un danno e può essere:

  • acuta, quando dura pochi giorni 
  • subacuta, quando, nell’arco di 2-6 settimane, si trasforma da acuta a cronica 
  • cronica, che può durare mesi o addirittura anni.

Se non regolata, infatti, l’infiammazione può diventare dannosa ed è a questo scopo che vengono utilizzati i farmaci antinfiammatori. I FANS, nello specifico, agiscono principalmente inibendo l’attività di un enzima, chiamato ciclossigenasi (COX), che regola il metabolismo dell’acido arachidonico, convertendolo in altre sostanze, dette eicosanoidi, (comprendono trombossani, prostaglandine e prostacicline) che, a loro volta, consentono il verificarsi del processo infiammatorio. Sostanzialmente, quindi, i FANS ostacolano la produzione di eicosanoidi.

Nei FANS rientrano molti principi attivi, divisi in gruppi in base alla struttura chimica e anche alla selettività della loro azione. Va precisato, infatti, che esistono due forme (chiamate isoenzimi) della ciclossigenasi:

  • COX-1, presente normalmente nella mucosa gastrica e bronchiale, a livello renale e nel sangue; svolge un ruolo nel mantenimento del rivestimento della mucosa gastrointestinale, della funzione renale e dell'aggregazione piastrinica.
  • COX-2, la cui produzione viene indotta durante la risposta infiammatoria.

La maggior parte dei farmaci antinfiammatori non steroidei non sono selettivi e inibiscono sia COX-1 sia COX-2 e questo spiega perché questi farmaci comportano, tra i possibili effetti collaterali, danni alla mucosa gastrica, al sistema renale e a quello cardiovascolare. Esiste, però anche un gruppo di FANS, chiamati inibitori selettivi della COX-2, che contrastano specificamente questo enzima e quindi non hanno i medesimi effetti collaterali degli altri.

I farmaci antinfiammatori non steroidei non hanno esclusivamente proprietà antinfiammatorie. Sono usati anche per favorire la riduzione della temperatura corporea in caso di febbre (azione antipiretica) e come rimedio al dolore (azione analgesica). 

Come agiscono gli antinfiammatori ad uso topico

Gli antinfiammatori ad uso topico sono quelli che vengono applicati su superfici del corpo come la pelle o le mucose. In genere sono formulati in crema, schiuma, gel, lozioni, unguenti, cerotti o colliri. 

I farmaci antinfiammatori non steroidei ad uso topico hanno lo stesso meccanismo d’azione delle altre formulazioni FANS: inibiscono l’attività delle ciclossigenasi, ostacolando la produzione delle sostanze pro-infiammatorie, come le prostaglandine.

Tuttavia, mentre i FANS assunti per via orale o endovenosa sono trasportati in tutto il corpo attraverso il flusso sanguigno e devono raggiungere una concentrazione nel sangue relativamente alta per garantire efficacia di azione nella sede dell’infiammazione e del dolore, i FANS topici sono formulati per essere applicati direttamente sulla zona infiammata e dolente, per produrre un effetto antidolorifico locale e riducendo al minimo l’assorbimento a livello sistemico, cioè in tutto il corpo. Proprio per questo alcune formulazioni topiche prevedono, oltre ai principi attivi antinfiammatori, l’aggiunta di altre componenti che migliorano la penetrazione cutanea, nel tentativo di raggiungere livelli più elevati del farmaco nel tessuto piuttosto che nel sangue. Vanno, però, generalmente applicati su un’area della pelle intatta e che non presenta ferite aperte.

Da una parte questo fa sì che l’uso dei FANS topici sia limitato a quelle condizioni in cui il dolore è superficiale e localizzato, per esempio in alcune articolazioni o a livello muscolo-scheletrico. Dall’altra, con l’uso topico la concentrazione nel sangue del farmaco è minima e questo dovrebbe contribuire a limitare eventuali effetti collaterali sistemici (come problemi nella digestione o sanguinamento gastrointestinale), anche se in alcuni casi possono verificarsi reazioni avverse a livello cutaneo, come eritema, prurito ecc.

Quando ricorrere all'antinfiammatorio ad uso topico

Come già accennato, la modalità di applicazione dei FANS topici li rende indicati per il trattamento sintomatico di condizioni infiammatorie e dolorose, imputabili a cause di natura reumatica o traumatica, superficiali e localizzate, a carico di articolazioni, muscoli, legamenti e tendini. È il caso, per esempio, di distorsioni, contusioni, dolori muscolari e dolori articolari a braccia, mani, gambe e piede, mal di schiena a livello cervicale (collo) o lombare, dolori reumatici che coinvolgono articolazioni come quella del ginocchio. Non sono invece indicati per dolori viscerali profondi o mal di testa. 

Per quanto riguarda il trattamento delle condizioni muscolo-scheletriche croniche, l’uso dei FANS topici può fornire un sollievo dal dolore riducendo i rischi di eventi avversi sistemici associati. È il caso per esempio dell’artrosi: la Società Italiana di Reumatologia, nelle linee guida di pratica clinica per la gestione dell’osteoartrosi del ginocchio, dell’anca e della mano, indica infatti di preferire i trattamenti topici a quelli sistemici, soprattutto per il dolore da lieve a moderato e quando sono colpite solo poche articolazioni. Nello stesso documento i FANS topici vengono indicati in particolare per i pazienti con più di 75 anni.

Quando consultare il medico per una diagnosi

Molti farmaci antinfiammatori non steroidei ad uso topico sono acquistabili in farmacia senza prescrizione medica, ma devono essere utilizzati seguendo con cura le indicazioni sul dosaggio e i tempi di somministrazione riportate sul foglietto illustrativo (il “bugiardino”), alla comparsa di disturbi generalmente di lieve entità e passeggeri.

Se, dopo un breve periodo (in genere alcuni giorni) di trattamento, non si avvertono apprezzabili segni di miglioramento o i sintomi peggiorano, occorre consultare il medico curante perché possa, grazie a una visita e ricorrendo a eventuali esami di accertamento, arrivare a una diagnosi sulla cui base stabilire la cura più adatta per arrivare alla guarigione.
In genere, inoltre, è opportuno rivolgersi al medico se il disturbo appare da subito serio (per esempio se il dolore risulta intollerabile) o se si presenta ripetutamente.

Prima di ricorrere a FANS topici, anche da banco, bisogna comunque consultare il medico se:

  • si hanno più di 65 anni di età o meno di 16
  • si è in gravidanza o si sta allattando
  • in passato si è risultati sensibili a un FANS o si hanno avuto reazioni allergiche ad essi
  • si è affetti da asma
  • si soffre o si è sofferto di ulcera 
  • si soffre di problemi cardiaci, epatici, renali, circolatori, intestinali o di pressione alta
  • si stanno seguendo altre terapie farmacologiche (per esempio altri FANS, farmaci anticoagulanti, per la pressione alta, antidepressivi).

In questi casi, infatti, sarà il medico a valutare se è possibile o meno ricorrere all’uso di FANS topici (e quali) o se è meglio optare per una soluzione terapeutica alternativa.

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