I dolori alle gambe sono un disturbo piuttosto diffuso. A volte a causarli sono traumi o lesioni, magari dovuti a movimenti inopportuni o a un allenamento di intensità eccessiva, altre volte si tratta di dolori articolari associati all'artrosi o a una malattia reumatica, come l'artrite. In molti casi, però, il problema è localizzato a livello muscolare.

Dolori muscolari alle gambe: quali sono i sintomi più diffusi

Di per sé, che sia acuto o cronico, il dolore muscolare è un sintomo che, a seconda della causa che lo scatena, può inserirsi all'interno di una sintomatologia più o meno ampia.

Prendiamo per esempio la sindrome compartimentale cronica da sforzo (o CECS, dall'inglese Chronic Exertional Compartment Syndrome). Questa condizione, particolarmente diffusa tra i runner, è caratterizzata da dolori muscolari in quattro zone delle gambe (anteriore, laterale, posteriore e posteriore profonda).

Il dolore tende ad aumentare con l'attività fisica e a sparire dopo circa 30 minuti di riposo, e nel 95% dei casi sono coinvolti sia il compartimento anteriore sia quello laterale. Tuttavia, i fastidi non si presentano nello stesso modo in tutte le persone che ne vengono colpite.

In alcuni casi i dolori muscolari da sindrome compartimentale cronica da sforzo sono associati a rigidità (o tensione) muscolare, in altri a formicolio o intorpidimento. Altri sintomi comuni sono l'indolenzimento del piede e la dolorabilità al tatto delle aree interessate. Infine, la pressione a livello delle regioni anteriore, laterale e posteriore della gamba può compromettere la capacità di muovere il piede.

Quando invece si ha a che fare con dolori associati a crampi, il fastidio si localizza nell'80% circa dei casi a livello dei polpacci. 

Questo tipo di dolore muscolare alle gambe colpisce in egual misura uomini e donne; fra queste ultime sembrano essere particolarmente colpite le gestanti durante il terzo trimestre di gravidanza. Inoltre, ben il 46% delle persone con broncopneumopatia cronica ostruttiva soffre di crampi muscolari, che rappresentano la principale causa di dolore in questo tipo di pazienti.

Un tipo particolare di dolore muscolare alle gambe è rappresentato dai crampi notturni, così chiamati proprio perché il fastidio colpisce durante la notte (e per questo può essere associato a disturbi del sonno).

Tipicamente, in caso di crampi il dolore è molto intenso, ma dura poco. Questa caratteristica permette di distinguerlo da un altro tipo di dolore ai muscoli delle gambe, quello dovuto alle contratture (ovvero contrazioni improvvise e involontarie dei muscoli) che è invece meno intenso ma prolungato nel tempo.

Infine, in caso di stiramenti (che comportano l’allungamento eccessivo di un muscolo) o strappi (in cui si verifica invece la rottura delle fibre muscolari) il dolore muscolare può essere associato a difficoltà di movimento, gonfiore, perdita di colorito della zona interessata e, se è coinvolta un'articolazione, rigidità articolare.

Le cause più diffuse dei dolori muscolari alle gambe

Come già anticipato, i dolori alle gambe possono avere molte cause diverse. In alcuni casi il fastidio ha origine nelle ossa o nei tendini, altre volte a scatenarlo sono problemi vascolari, alle articolazioni o ai nervi. I dolori di origine muscolare restano però fra i più frequenti.

Quando si manifestano sotto forma di crampi possono essere dovuti alla disidratazione oppure a carenze di sali minerali, in particolare di potassio, di calcio, di magnesio o di sodio.

Crampi di questo tipo colpiscono particolarmente spesso durante lo sport o uno sforzo fisico molto intenso, soprattutto se praticati durante la stagione estiva. In effetti, secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, nel 74% dei casi i crampi muscolari colpiscono atleti e si verificano in condizioni di temperatura ambientale elevata. 

Secondo la teoria più diffusa alla base della loro insorgenza ci sarebbe proprio l'intensa sudorazione, associata alla perdita di grandi quantità di fluidi e di minerali. 

I crampi possono però avere anche altre cause; in particolare, possono essere fra gli effetti collaterali dell'assunzione di alcuni farmaci (come alcuni diuretici, le statine e i beta-bloccanti), oppure possono essere la conseguenza di un affaticamento eccessivo dei muscoli. E così come esercizi troppo intensi, anche mantenere a lungo una postura non adeguata può finire per scatenare un crampo.

Nel caso specifico dei crampi notturni, la diagnosi è piuttosto semplice, mentre stabilire l'esatta origine di questo tipo di dolore muscolare potrebbe essere più difficile. È infatti noto che esistono dei fattori predisponenti, spesso sovrapponibili alle possibili cause che scatenano i crampi durante il giorno: l'assunzione cronica di alcuni farmaci, l'alterazione dei livelli dei minerali nell'organismo, passare molto tempo in piedi durante il giorno o fare sforzi molto intensi. Non mancano però nemmeno i casi in cui i crampi notturni sono causati da problemi di circolazione, disturbi ormonali o metabolici, oppure a carico del sistema nervoso. 

Ancora più difficile è risalire all'esatta causa dei crampi alle gambe durante la gravidanza. Fra le possibili spiegazioni sono incluse un insufficiente apporto di sangue ai muscoli, una riduzione dei livelli di calcio e magnesio, ma anche l'aumento degli stress cui sono sottoposte le gambe anche per l'aumento della pesantezza della pancia.

Fra le altre possibili cause di dolori muscolari alle gambe sono inclusi, come già anticipato, la sindrome compartimentale cronica da sforzo, le contratture, gli strappi e gli stiramenti muscolari. A loro volta, contratture, strappi e stiramenti possono essere causati da un'attività fisica troppo intensa, da un insufficiente riscaldamento prima dell'esercizio, da tempi di recupero inadeguati, da una scarsa flessibilità o da movimenti non naturali (come avviene quando ci si sloga una caviglia).
Inoltre i crampi alle gambe sono frequenti nei casi di insufficienza renale cronica che richiedono la dialisi e di altre patologie come la cirrosi, il diabete e la fibromialgia.

 

Dolori muscolari alle gambe, mal di testa e mal di schiena

In alcuni casi è possibile che i dolori muscolari alle gambe siano associati a mal di testa. La spiegazione più semplice è che alla loro base ci sia un'infezione virale: sia i virus influenzali sia quelli del raffreddore, per esempio, possono scatenare contemporaneamente dolori alla testa e alle gambe.

Quando invece il dolore agli arti inferiori è associato a mal di schiena il problema potrebbe derivare da un'infiammazione dolorosa del nervo sciatico, spesso dovuta a ernia di un disco della colonna vertebrale che va a irritare la sua radice. In questi casi il dolore può estendersi fin oltre il ginocchio, arrivando a coinvolgere anche le dita dei piedi.

Non mancano però nemmeno i casi in cui il dolore alle gambe associato al mal di schiena non dipende dal coinvolgimento del nervo sciatico ma, piuttosto, da un problema a muscoli, legamenti, articolazioni o dischi intervertebrali.

Distinguere questi due tipi di dolore alle gambe associati al mal di schiena non è semplice. Su una cosa, però, sembra che non ci siano dubbi: quando il mal di schiena è associato a dolori alle gambe è necessario più tempo per farlo sparire. 

Cosa fare in caso di dolori muscolari alle gambe

Quando i dolori muscolari alle gambe sono dovuti a un crampo o a un affaticamento eccessivo un po' di riposo e semplici rimedi casalinghi possono aiutare ad alleviare il fastidio senza doversi recare dal medico.

Il primo accorgimento efficace è facilmente intuibile: riposarsi il più possibile. Nel frattempo, è meglio mantenere la gamba dolorante alzata, applicando sulla zona interessata del ghiaccio (e non del calore) per brevi periodi (fino a un massimo di 15 minuti). Questi impacchi con ghiaccio possono essere ripetuti 4 volte al giorno; se necessario, però, nei primissimi giorni dopo la comparsa del dolore le applicazioni sulla zona colpita possono essere anche un po' più frequenti. Attenzione, però: se alla base del dolore c'è una contrattura il ghiaccio è da evitare, preferendo invece il calore, che favorisce il flusso di sangue e, quindi, di nutrienti ai muscoli.

Nel caso degli stiramenti, è bene evitare di utilizzare il muscolo finché è dolente. L'attività può essere ripresa gradualmente nel momento in cui il dolore inizia a scomparire; nel frattempo, se possibile, è meglio mantenere il muscolo sollevato. La stessa regola è valida anche quando si ha a che fare con contratture: quando il dolore diminuisce è possibile iniziare a distendere il muscolo colpito con qualche esercizio di allungamento e un po' di stretching.

In caso di strappi per limitare i movimenti è addirittura consigliabile fasciare o steccare la zona interessata, facendo però attenzione a non stringere troppo. L'articolazione coinvolta non deve essere sottoposta a stress, ma mantenuta a riposo (anche in questo caso possibilmente sollevata) per diversi giorni.

In molti casi un leggero stretching e dei massaggi possono essere d'aiuto contro i dolori muscolari alle gambe, ma a volte solo antidolorifici, come i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), possono aiutare a trovare sollievo. Ne esistono di acquistabili senza necessità di ricetta medica ed è possibile sia assumerli per via orale sia utilizzarli per via topica, applicandoli sulla parte lesa sotto forma di creme, unguenti o di pratici cerotti medicati a rilascio controllato. 

Dolori muscolari alle gambe: quando andare dal medico

Purtroppo, in alcuni casi, anche quelli che potrebbero sembrare semplici dolori muscolari alle gambe richiedono il consulto di un medico. Per esempio, se severi, problemi come stiramenti e strappi possono anche rendere necessaria una riabilitazione

In particolare, è bene non sottovalutare la situazione quando al dolore si aggiungono gonfiore, arrossamenti e febbre.

Inoltre è bene andare dal medico se il dolore peggiora camminando o facendo attività fisica per poi migliorare sensibilmente una volta fermi, o se il dolore associato a una contrattura persiste per più di 7-10 giorni.

L'intervento del medico è necessario anche se non si riesce a muovere il muscolo; in caso di strappi è bene rivolgersi a un esperto se il dolore non inizia a diminuire già dopo un paio di giorni. Tutte le volte che si teme sia presente anche una frattura, se un'articolazione è fuori posto o se il movimento è associato a rumori insoliti è invece necessario recarsi subito al pronto soccorso.

Infine, bisognerebbe chiedere il consiglio di un esperto tutte le volte in cui un dolore, seppur inizialmente non grave, non accenna a migliorare nonostante il riposo e gli altri accorgimenti presi per alleviarlo. E nel caso in cui si stia seguendo una cura a base di farmaci che si pensa possano aver scatenato il fastidio, è bene non interrompere il trattamento senza aver prima consultato il proprio medico.

Una volta in ambulatorio sarà necessario descrivere accuratamente il dolore provato, senza dimenticare di riportare la presenza di altri sintomi, come intorpidimenti, mal di schiena o febbre. In base alle informazioni che gli verranno fornite, il medico potrà prescrivere gli esami e la terapia che riterrà più adatte.

FAQ

Cosa fare per i dolori muscolari alle gambe?

In generale, a prescindere dalla causa del dolore, è buona norma mettere le gambe a riposo; possono essere utili anche impacchi con ghiaccio e massaggi nella zona interessata dal dolore.

Quanto durano i dolori muscolari alle gambe?

È bene rivolgersi a un medico quando il dolore persiste per più giorni o non accenna a diminuire.

Quando preoccuparsi del dolore alle gambe?

Di solito crampi o eccessivo affaticamento non sono sintomi di cui preoccuparsi eccessivamente; può essere invece consigliabile cercare un parere di uno specialista se al dolore si affianca gonfiore e difficoltà nel movimento.

Quali esami vanno fatti per i dolori muscolari alle gambe?

Se il dolore è di origine infiammatoria, il medico può prescrivere analisi del sangue, alla ricerca dei cosiddetti "indici di infiammazione" (ves, fattore reumatoide, proteina C reattiva); se invece la causa è di tipo articolare, può essere prescritta una radiografia.

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