Per alleviare il dolore e l’infiammazione si possono assumere antidolorifici, come per esempio farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), disponibili in formulazioni orali o da applicare localmente sotto forma di pomate, gel o cerotti medicati. Infine per camminare può giovare l’uso di uno stivaletto, con rialzo sul tacco, in grado di ridurre l’appoggio sul tallone e promuovere l’allungamento.
Le lesioni di I grado in genere si risolvono in modo spontaneo nell’arco di circa due settimane, in cui però bisogna stare a riposo dall’attività fisica.
Nel caso delle lesioni di II grado i tempi di recupero sono più lunghi, in media almeno 30 giorni.
Le lesioni di III grado richiedono molto pazienza perché i tempi di guarigione sono decisamente maggiori.
In presenza di lesioni gravi che causano un’importante limitazione del movimento, lo specialista può prescrivere un programma di fisioterapia mirato alla riabilitazione in base alle condizioni del singolo paziente e ai suoi progressi nel tempo. Se persistono gonfiore ed ematoma, occorre continuare a fare impacchi freddi e mantenere una fasciatura o meglio una “polpaccera” a compressione e utilizzare ausili per la deambulazione (es. stampelle).
Appena ci si sente un po’ meglio e si è in grado di camminare, occorre ridurre l’uso delle stampelle fino a eliminarle. Si può ricorrere anche ad alcune terapie fisiche (per esempio la laserterapia) e al massaggio. Quando la situazione migliora e non si hanno più difficoltà nel movimento, si può infine riprendere a correre e a fare fitness.