In seguito a un trauma, come per esempio una caduta o l’impatto contro una superficie dura, è possibile che compaia un cosiddetto “livido”, segno che si è verificata una contusione
La gravità della contusione e i tessuti interessati possono variare, così come i rimedi da utilizzare per favorirne la guarigione.

Che cos’è una contusione

La contusione è la conseguenza di un trauma derivante da una compressione o da uno schiacciamento delle parti molli presenti nel corpo. Questo evento traumatico causa danni che possono essere diversi a seconda della situazione e dell’intensità, ma che interessano sempre i vasi sanguigni e quelli linfatici, e determinano uno stravaso di sangue superficiale nella regione cutanea. 

Poiché la lesione non è penetrante, e la pelle non subisce una lacerazione, non si ha un sanguinamento all’esterno, come nel caso di una ferita, ma i vasi capillari che si trovano sotto la pelle vengono danneggiati, e il sangue si raccoglie sotto la cute

Visivamente, all’inizio compare una chiazza di colore rosso o violaceo, che può poi assumere una colorazione nerastra, blu, viola, marrone, e, man mano che l'area guarisce, prende una tonalità più chiara di marrone, verde o giallo. Questo avviene perché i globuli rossi presenti nel sangue contengono una sostanza chiamata emoglobina, che cambia colore una volta uscita dal circolo sanguigno. L’effetto della contusione può essere un'ecchimosi, ovvero una fuoriuscita modesta di sangue nei tessuti circostanti alla lesione, quello che comunemente si chiama livido, oppure un ematoma, una raccolta di sangue che occupa una superficie estesa al di fuori dei vasi sanguigni. 

Tra i sintomi, il principale è sicuramente il dolore. Possono essere presenti anche gonfiore e una perdita di sensibilità, oltre a una sensazione di calore. La sintomatologia è comunque molto variabile, e dipende dall’evento contusivo originario. Le contusioni si verificano più facilmente dove l'osso è più vicino alla pelle, come a livello del ginocchio e del gomito, e dove lo spessore dei tessuti molli è sottile, come nella zona delle sopracciglia. In generale, comunque, le zone più colpite sono la spalla, il polso, il ginocchio, la caviglia e il piede.

Le contusioni non sono tutte uguali, e si dividono in tre tipi in base alla gravità. Le più lievi, dette contusioni di primo grado, causano dolore spontaneo, che aumenta con i movimenti e toccando la zona interessata. 

In queste lesioni si riscontra la lacerazione di piccoli vasi, con la formazione di un’ecchimosi. Nelle contusioni di secondo grado si ha la formazione dell'ematoma, che provoca dolore e gonfiore. Nelle contusioni di terzo grado, la pressione causata dal trauma è stata talmente intensa che una parte delle cellule che compongono la cute muore, e presenta una colorazione nerastra. In questo caso il danno può peggiorare e si può avere un’ulcera

Le contusioni si distinguono anche in base ai tessuti colpiti. Le contusioni sono considerate cutanee quando i danni sono superficiali e la lesione è localizzata, appunto, a livello cutaneo. Ci sono poi le contusioni che interessano i muscoli, nelle quali il dolore è molto forte e compare un ematoma molto esteso, e quelle che riguardano i tendini, dove si può arrivare anche alla rottura del tendine stesso. Le contusioni possono colpire anche l’osso; in questo caso, però, non si deve pensare a una frattura, ma si tratta di lesioni al periostio, la membrana fibrosa che avvolge l’osso ed è molto ricca di nervi, per cui il dolore percepito è molto acuto. Un tipo di contusione particolare è quella che colpisce le unghie, e che causa ematomi subungueali, ovvero che si trovano sotto l’unghia, che sono molto dolorosi e talvolta necessitano di essere drenati. 

Possibili cause delle contusioni

La contusione può verificarsi a seguito di una caduta, un incidente, un infortunio nelle attività quotidiane in casa o durante la pratica di uno sport, o ancora per il contatto con un oggetto contundente. Le persone anziane hanno un rischio maggiore di soffrire di questo problema, non solo perché hanno una maggiore tendenza a cadere, ma anche per una maggiore fragilità dei capillari, che sono quindi più soggetti a rotture. Gli sportivi, professionisti e amatoriali, sono spesso vittime di contusioni: per esempio chi gioca a pallavolo può avere contusioni alla mano e alle dita, mentre i calciatori hanno più facilmente problemi alla gamba e al piede. Inoltre, esistono diverse patologie che possono favorire lo stravaso di sangue in seguito a una contusione, come alcuni disturbi emorragici, tra cui l'emofilia, la malattia di von Willebrand, o una conta piastrinica bassa (trombocitopenia), il cancro o una malattia del fegato, oppure una predisposizione familiare. Anche alcuni farmaci possono causare una maggiore facilità a presentare un’ecchimosi o un ematoma, come gli anticoagulanti. 

Rimedi per le contusioni

La maggior parte delle contusioni guarisce entro due settimane senza necessità di trattamento, e si risolve con il riassorbimento del sangue fuoriuscito dai vasi. Ovviamente, poiché stiamo parlando di un danno proporzionale al trauma che l’ha causato, le soluzioni non sono uguali per tutti i casi. 

Esistono per esempio alcuni accorgimenti che possono accelerare la guarigione noti come protocollo R.I.C.E., una sigla che sta per riposo (rest), ghiaccio (ice), compressione (compression) ed elevazione (elevation). 

Il riposo e il sollevamento della zona contusa permettono di prevenire il gonfiore e alleviare il dolore. In genere è utile applicare impacchi di ghiaccio avvolto in un asciugamano (non va appoggiato direttamente sulla pelle perché potrebbe causare bruciature da freddo) per le prime 24-48 ore dopo l'infortunio, con una durata di 15 minuti alla volta, in modo da limitare la fuoriuscita di sangue. Sempre a tale scopo potrebbe essere utile una fasciatura che comprima la zona. 

Dopo un paio di giorni, invece, si consiglia di applicare un impacco caldo sulla parte interessata, per favorire la riparazione della lesione. Per gestire il dolore possono essere utili anche farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), acquistabili senza prescrizione, da applicare localmente (per esempio, con creme, gel o un cerotto medicato) nei casi più lievi, oppure da assumere per via orale. 

Quando la lesione è in via di guarigione, il medico o il fisioterapista possono consigliare un massaggio manuale leggero oppure una terapia con un macchinario per facilitare il recupero funzionale della parte che ha subito la contusione. 

Per quanto riguarda la prevenzione, non sempre è possibile eliminare completamente il rischio di contusioni, in quanto è sufficiente una semplice svista nelle attività di tutti i giorni perché possa capitare di cadere, urtare uno spigolo o di sbattere contro superfici dure. La pratica di attività sportive aumenta ovviamente questo rischio, soprattutto per chi pratica sport di contatto come il calcio. Nel caso degli sportivi si consiglia di non riprendere troppo presto l’attività fisica dopo una contusione, ma di attendere la guarigione completa dei tessuti danneggiati.

Contusione: quando consultare un medico per una diagnosi

Anche se di solito la contusione si risolve spontaneamente, può essere necessario chiedere consiglio al medico se la guarigione tarda ad arrivare e se permane l’impossibilità di muovere un’articolazione. A volte, infatti, una contusione può nascondere condizioni più serie, come distorsioni o una frattura, che necessitano di trattamento medico. 

Se il trauma riguarda la testa, con la formazione di ematomi sotto al cuoio capelluto o sul viso, è necessario monitorare attentamente la situazione e rivolgersi al medico o al pronto soccorso, per valutare l’entità del danno. Anche in caso di comparsa di frequenti ematomi senza un motivo apparente sarà meglio recarsi dal medico per escludere la presenza di malattie che favoriscano la comparsa di questi problemi. Una volta individuate le cause e posta la diagnosi, si potrà iniziare la terapia migliore.

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