Siamo abituati spesso a tenere in considerazione i muscoli addominali principalmente per il loro lato estetico, mentre diamo molta meno importanza ai loro aspetti funzionali. Eppure giocano un ruolo fondamentale poiché rappresentano il principale supporto della zona addominale.

Per capirlo basta fare un breve ripasso dell’anatomia di questa parte del corpo: l’addome, vale a dire la porzione del tronco che collega il torace e il bacino, non può contare su un ampio supporto scheletrico e questo, se da una parte si traduce in una maggiore flessibilità, dall’altra richiede che sia la parete addominale a contenere, proteggere e fornire l’impalcatura agli organi ospitati nella cavità interna (stomaco, intestino, fegato, pancreas, cistifellea, reni). 

La parete addominale è costituita, oltre che dai muscoli addominali, anche da diversi strati di tessuti molli, come la pelle e il tessuto sottocutaneo. 

Possiamo suddividere i muscoli dell’addome in due gruppi:

i muscoli della parete addominale antero-laterale:

  • obliquo esterno
  • obliquo interno
  • trasverso dell’addome
  • retto dell’addome
  • piramidale

 

i muscoli della parete addominale posteriore:

  • grande psoas
  • quadrato dei lombi.

Nell’insieme, la muscolatura dell’addome, oltre a permettere il movimento del tronco, contribuisce alla postura (stabilizza e sostiene la colonna vertebrale e stabilizza il bacino durante la deambulazione); inoltre, attraverso la propria contrazione, aumenta la pressione intra-addominale, in modo da rendere possibili meccanismi di defecazione, tosse, vomito. Infine, può aiutare a stabilizzare il tronco durante il sollevamento di un carico pesante e agisce come muscolatura accessoria della respirazione.

Considerando le dimensioni, la posizione intermedia, la proporzione dell’area del corpo che occupa e le molteplici implicazioni funzionali, è facile comprendere come la muscolatura addominale sia esposta al rischio di subire molteplici tipi di lesioni, dalla più semplice contrattura allo stiramento, fino allo strappo muscolare. Ci concentriamo qui di seguito proprio su quest’ultimo tipo di lesione: quali cause ne determinano la comparsa, come si manifesta e si riconosce, quali sono le opzioni di trattamento disponibili e le strategie per preservare la salute dei muscoli addominali.

Strappo addominale: sintomi e diagnosi

Uno strappo muscolare rientra tra le lesioni muscolari strutturali dovute a traumi indiretti. Nello specifico, come si evince dal nome, si tratta di un danno del muscolo caratterizzato dalla rottura parziale o totale delle fibre che lo compongono. 

A seconda del numero di fibre coinvolte, si distinguono diversi livelli di gravità dello strappo:

  • lesione di primo grado: è la forma più lieve, in cui solo poche fibre muscolari risultano strappate. Si avverte un dolore o un fastidio localizzato, generalmente evocato da un movimento specifico e apprezzabile alla palpazione. Il muscolo mantiene però la sua normale funzione
  • lesione di secondo grado: si riscontra un maggior numero di fibre lacerate (in genere non superiore al 50% del muscolo), che rendono lo strappo più doloroso, anche alla palpazione; il dolore è acuto, localizzato e causato da un movimento specifico e può essere preceduto da una sensazione di scatto. Si riscontra anche un lieve gonfiore, una notevole perdita di forza del muscolo con conseguente limitazione funzionale e talvolta un livido
  • lesione di terzo grado: è la lesione più grave, che comporta una rottura completa o comunque superiore al 50%, del muscolo, spesso associata a una sensazione di “schiocco” che si avverte al momento della lacerazione. Determina immediata e completa perdita della funzione muscolare, nonché dolore sordo, gonfiore ed ematoma che si manifesta rapidamente. Si può inoltre percepire una sorta di “gradino” o ammaccatura sotto la pelle nel punto in cui le fibre muscolari si sono strappate.  

I sintomi di uno strappo muscolare a livello addominale possono quindi includere:

  • una sorta di schiocco o scatto nel muscolo al momento dell’infortunio
  • dolore, tanto più intenso quanto più alto è il numero di fibre coinvolte, localizzato, a seconda dei muscoli lesionati, in un punto della pancia, anche a livello inguinale, o della schiena (determinando un mal di schiena a livello lombare); il dolore si avverte e/o peggiora quando si cerca di compiere un movimento che coinvolge il muscolo danneggiato ed è percepibile anche toccando la parte interessata
  • crampi o spasmi muscolari, rigidità
  • gonfiore, lividi (si rompono anche i piccoli vasi sanguigni che irrorano il muscolo) o entrambi
  • diminuzione più o meno seria della forza muscolare fino, nei casi più gravi, alla completa perdita della funzione della muscolatura danneggiata, che si traduce in forte limitazione dei movimenti che coinvolgono il muscolo lesionato. Può, per esempio, essere difficile se non impossibile flettere o ruotare il tronco
  • un’alterazione nel profilo normale del muscolo, a volte anche percepibile al tatto.

Per la diagnosi è necessaria la visita da parte di un medico (di base o specialista). Possono essere necessari test di diagnostica per immagini per una valutazione più approfondita della sede e dell’entità della lesione muscolare o per escludere altre problematiche e poter indicare così la strategia di cura più adatta

Cosa può causare uno strappo addominale

Come abbiamo già avuto modo di ricordare, lo strappo è una lesione muscolare da trauma indiretto: solitamente è conseguenza di un’eccessiva sollecitazione del muscolo in seguito per esempio a un movimento o uno sforzo brusco. 

Gli strappi muscolari si manifestano di frequente negli sportivi, spesso quando si pratica attività fisica o fitness senza adeguato allenamento o con tecniche improprie, o, ancora, in assenza di un riscaldamento che prepari il muscolo a sostenere lo sforzo. 

Lo strappo addominale, in particolare, può verificarsi negli sport di lancio e in tutte quelle attività che richiedono forti e veloci o ripetitivi movimenti di torsione, flessione o iperestensione del tronco. Per esempio nel tennis sono comuni gli strappi del muscolo retto addominale, mentre sport che comportano torsioni del corpo tenendo i piedi a terra (come il calcio) possono esporre a lacerazioni dei muscoli obliqui (che possono essere all’origine anche di quella viene spesso chiamata ernia sportiva o pubalgia). 

La lesione può verificarsi anche al di fuori dell’attività sportiva, per esempio in caso di sollevamento, effettuato in modo improprio, di un oggetto di peso elevato.

Come trattare uno strappo addominale

In fase acuta, uno strappo addominale richiede innanzitutto riposo: occorre cioè astenersi da qualsiasi attività fisica che possa sollecitare il muscolo danneggiato, anche per evitare che una lesione lieve o moderata possa aggravarsi. 

Contestualmente, sono utili impacchi di ghiaccio per 20 minuti alla volta, più volte al giorno, sulla zona dolente in quanto il freddo aiuta ad alleviare il gonfiore. Può essere consigliabile anche ricorrere a un bendaggio elastico compressivo, sempre per attenuare il gonfiore.

Per alleviare il dolore si può eventualmente ricorrere a rimedi farmacologici come farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), disponibili anche senza prescrizione medica (ma è sempre utile confrontarsi col medico o con il farmacista prima del loro utilizzo) da assumere per bocca o in formulazione topica (gel, creme, schiuma, cerotti ecc.), da applicare localmente sulla parte lesa. 

Nelle lesioni lievi o moderate, dopo la fase acuta, per favorire la ripresa si può ricorrere a sedute di fisioterapia (eventualmente anche sottoponendosi a terapia fisica strumentale) e riabilitazione, con un programma di esercizi da svolgere da soli o sotto il controllo del fisioterapista, mirati a rinforzare il muscolo e migliorarne l’elasticità. Nei casi più gravi, può essere preso in considerazione il ricorso alla chirurgia riparativa seguita da un percorso di riabilitazione.

I tempi di recupero dipendono dalla gravità dello strappo muscolare. In genere quelli di grado lieve si possono risolvere nell’arco di 2-3 settimane, quelli di secondo grado possono richiedere anche più di un mese, mentre per le lesioni più gravi possono essere necessari anche più di due mesi.

Come prevenire uno strappo addominale

Per la prevenzione di una lesione muscolare come uno strappo è importante seguire alcuni semplici consigli:

  • mai sforzare i muscoli a freddo, ma sottoporsi ad adeguato riscaldamento prima dell’attività fisica 
  • eseguire stretching e rafforzamento muscolare all’interno di un programma di allenamento regolare, preparandosi adeguatamente per la pratica sportiva che si è scelta e aumentando gradualmente l’intensità del programma di allenamento, senza forzare troppo e/o troppo a lungo; anche al termine dell’attività fisica sono da prevedere esercizi di stretching e rilassamento, per sciogliere la tensione e defaticare il muscolo
  • mantenere un adeguato peso forma, seguendo un’alimentazione equilibrata, in quanto sovrappeso e obesità sono fattori che possono contribuire ad aumentare lo stress a cui sono sottoposti i muscoli addominali
  • usare tecniche appropriate di sollevamento di un carico pesante (per esempio sollevarlo piegando le gambe e tenere il carico il più vicino possibile al corpo)
  • non sottovalutare anche gli infortuni più lievi, perché, se non adeguatamente risolti, possono aprire la strada a recidive e a lesioni di maggiore gravità.

FAQ

A cosa è dovuto uno strappo addominale?

Lo strappo addominale è tipico degli sportivi che praticano un allenamento eccessivo o non adeguatamente riscaldato. Lo strappo è infatti una conseguenza di una sollecitazione eccessiva del muscolo, che si verifica in seguito a un movimento o uno sforzo brusco.

Come riconoscere uno strappo addominale?

In base alla gravità dello strappo, i sintomi possono includere fastidio o dolore localizzato sull'addome, gonfiore ed ematoma, e perdita parziale o completa della funzionalità del muscolo addominale.

Quanto dura uno strappo addominale?

I tempi di recupero dipendono dalla gravità dello strappo muscolare: generalmente, si attestano tra le due e le otto settimane.

Come si cura lo strappo addominale?

Per individuare la cura più adeguata è fondamentale rivolgersi al medico che, a seguito di un'accurata diagnosi, saprà indicare la terapia e la fisioterapia più opportuna. Nella fase acuta, si consiglia riposo e impacchi di ghiaccio sulla zona interessata; in un secondo momento è invece previsto un percorso fisioterapico riabilitativo. Per contrastare il dolore, il medico può anche prescrivere antidolorifici o antinfiammatori non steroidei.

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