Si tratta di uno degli infortuni a carico della spalla più frequenti, soprattutto per chi pratica sport di contatto. Ecco come intervenire e ridurre il rischio di recidive.
Si parla di lussazione della spalla (o dislocazione o lussazione gleno-omerale) quando la testa sferica dell’omero, l’osso del braccio che si inserisce nell’articolazione della spalla, esce completamente dalla cavità tondeggiante della scapola (cavità glenoidea). Se la fuoriuscita è solo parziale si parla di sublussazione.
La cavità glenoidea ha una dimensione ridotta rispetto alla testa dell’omero, e quindi non è in grado di contenerla completamente: questo consente all’articolazione di avere una grande mobilità, ma allo stesso tempo determina una condizione di instabilità della spalla, che può portare, soprattutto in seguito a traumi, a lussazioni o sublussazioni: l’evento traumatico può determinare lesioni importanti o rotture della capsula articolare, dei legamenti o della cartilagine articolare, con fuoriuscita parziale o totale della testa dell’omero.