Scopri il rimedio contro i dolori dell'atleta

Il rischio di sviluppare un dolore localizzato in una determinata parte del corpo dipende dal tipo di sport praticato. Scopriamo insieme a quali dolori può andare incontro un atleta e quali sono i rimedi da mettere in atto.

Come tutte le attività di tipo fisico, anche lo sport presuppone un certo livello di fatica e, per certi versi, di dolore: non a caso in diverse discipline sportive è diffusa la convinzione che senza sforzo, e quindi in senso lato senza dolore, non si ottengano risultati soddisfacenti (“no pain no gain”). Ne è una prova il fatto che nel momento in cui si pratica un’attività sportiva – sia essa di tipo agonistico o meno – vengono rilasciate dal sistema nervoso centrale diverse sostanze, alcune ad azione analgesica (come endorfine ed endocannabinoidi) e altre addirittura ad azione “riparatrice” (come i fattori di crescita).
Tutto ciò è dovuto al fatto che durante l’attività sportiva l’organismo è sottoposto ad alti livelli di stress a livello del sistema muscolo-scheletrico, paragonabili a quelli che alcuni animali sperimentano, per esempio, nelle reazioni di fuga da un predatore. 
Se però l’attività sportiva è eccessiva, o eseguita senza adottare alcune precauzioni ed accortezze, si può andare incontro a infortuni – più o meno gravi – che provocano una sintomatologia dolorosa.

I dolori dell'atleta

A quali dolori può andare incontro un atleta?

I dolori dell'atleta - quali sono

I diversi sport possono influire in maniera radicalmente differente sul livello di attivazione delle varie parti del corpo e, conseguentemente, sul rischio di sviluppare un dolore localizzato. È inoltre possibile distinguere dolori che emergono a seguito di un trauma riportato durante la pratica sportiva (una contusione o una caduta per esempio in seguito a un salto) e quelli che invece vengono avvertiti una volta terminata l’attività sportiva (il giorno successivo agli allenamenti o alle gare, o nei giorni di riposo tra una prestazione e l’altra).

I dolori dell'atleta - quali sono

I primi sono più facili da osservare nei giocatori di rugby, calcio o altri sport di contatto e/o in cui si eseguono molti salti e altri movimenti improvvisi (come la pallavolo).

I secondi invece sono di solito legati a uno sforzo eccessivo o all’usura di uno degli elementi che compongono l’anatomia del sistema locomotore: si pensi quindi alla corsa su lunghe distanze, al nuoto, ma anche al sollevamento pesi fatto in palestra.

In generale si può affermare che la maggior parte dei disturbi legati all’attività sportiva origina da una problematica a livello di:
- muscoli, in quanto un loro utilizzo eccessivo, come quello derivante dalla pratica sportiva, può portare a uno stato di affaticamento, in seguito a contrazioni eccessive e non controllate (incapacità di tornare ad uno stato rilassato) o a vere e proprie lesioni; un esempio è la cosiddetta spalla del nuotatore, caratterizzata da infiammazione della muscolatura della scapola che si può sviluppare negli atleti che passano molte ore in piscina
- tendini (che uniscono le estremità di un muscolo a un osso, permettendo così i movimenti dei vari elementi che compongono lo scheletro) e legamenti (strutture che hanno la funzione di tenere unite tra loro due o più ossa). La pratica sportiva può portare a una loro lesione o infiammazione; un esempio classico di sindrome tendinea che colpisce gli atleti di discipline che richiedono una grande forza esplosiva (come atletica leggera, pallacanestro e pallavolo) è la tendinopatia rotulea, detta anche tendinite rotulea: si tratta di un’infiammazione del tendine rotuleo (che connette la parte inferiore della rotula con quella superiore della tibia, permettendo la contrazione del quadricipite) che si manifesta con un dolore al ginocchio, avvertito anche per piccoli sforzi, come salire le scale. Un altro esempio è una patologia a carico della cuffia dei rotatori, causata da un’eccessiva elevazione della testa dell’omero, che provoca un sovraccarico dell’articolazione della scapola, con conseguente dolore alla spalla
- articolazioni, ovvero i punti di giunzione, più o meno mobili, di più capi ossei; le articolazioni possono andare incontro a usura a seguito di movimenti ripetuti effettuati a causa di un’attività sportiva, provocando difficoltà di movimento e dolore.

I dolori dell'atleta - quali sono

Esiste poi un altro disturbo causato dall’attività sportiva, legato al cosiddetto overtraining, cioè a un allenamento eccessivo ripetuto per diversi giorni consecutivi: si tratta di una sorta di stanchezza e fatica cronica, che può manifestarsi con importanti modifiche anche dal punto di vista metabolico (insonnia, tachicardia, inappetenza e perdita di peso). Solitamente questo disturbo colpisce le persone che praticano sport di resistenza, soprattutto se non adeguatamente seguite dal punto di vista medico e nutrizionale.

L’importanza della diagnosi

I dolori dell'atleta - diagnosi

Come spiegato precedentemente, il dolore avvertito per esempio a una spalla, a una gamba o a un braccio può essere dovuto a problematiche diverse, che riguardano uno o più elementi dell’apparato locomotore: muscoli, legamenti, tendini, cartilagini e ossa. Il dolore, inoltre, può essere causato da un evento traumatico gestito nel modo scorretto, o da un accumulo di sollecitazioni ripetute ed eccessive, dovute all’attività sportiva.
O ancora, può essere causato da un disturbo preesistente, non per forza legato alla pratica sportiva: un dolore al ginocchio, per esempio, può essere causato dalla tuberosità tibiale, una patologia che riguarda specialmente i ragazzi nel periodo di massima crescita ossea; quello al piede (sperimentato da diversi marciatori) può invece essere legato a fratture – o microfratture- delle ossa del piede; il dolore alla schiena può essere legato a una postura errata.

È perciò molto facile attribuire al dolore percepito cause e caratteristiche errate, e affidandosi così a rimedi che potrebbero essere del tutto inefficaci, se non controproducenti.
È quindi buona norma, in caso di dubbio o di un dolore che non diminuisce nel giro di qualche giorno, sottoporsi a una visita (dal proprio medico o, in caso di evento traumatico, da un esperto in traumatologia) per identificare l’origine esatta del problema. Il medico, attraverso la combinazione di un accurato esame obiettivo e di un’anamnesi completa, saprà arrivare alla giusta diagnosi e identificare le cause del dolore (indirizzandovi verso i percorsi terapeutici più idonei) o, in caso di situazioni più dubbie, consigliare test diagnostici più approfonditi.

I dolori dell'atleta - diagnosi

Come curare i dolori legati allo sport?

I dolori dell'atleta - cura

Nella maggior parte dei casi la terapia di prima linea per la cura dei dolori muscolari e articolari legati all’attività sportiva è il cosiddetto trattamento conservativo: è quindi opportuno osservare qualche giorno di riposo, che può essere completo o limitato ai movimenti che peggiorano la sintomatologia dolorosa. Per favorire la guarigione si possono effettuare delle applicazioni di ghiaccio, fino a 4-5 volte al giorno (per circa 15-20 minuti per ogni applicazione).

La maggior parte dei dolori legati allo sport è causata da un processo infiammatorio a carico per esempio di una fascia muscolare o di un componente di un’articolazione. Pertanto, parallelamente al trattamento conservativo, si può seguire una terapia farmacologica volta a ridurre l’infiammazione, riducendo così il gonfiore e la portata dei sintomi dolorosi. Tra le terapie più indicate ci sono quelle a base di farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS) che si possono acquistare, solitamente come prodotti farmaceutici da banco, sotto forma di creme, gel o cerotti medicati da applicare direttamente sulla zona interessata dal dolore; oppure possono essere assunti per bocca in compresse o sospensioni orali. Esistono poi altre opzioni terapeutiche che vanno valutate e prescritte da medico.

Un altro grande aiuto per alleviare il dolore legato allo sport può arrivare da una riabilitazione di tipo fisioterapico che abbia come obiettivo il rinforzo muscolare, la graduale ripresa e la rieducazione al movimento. In tal senso è bene affidarsi ai consigli di un fisioterapista, in grado di consigliare gli esercizi più adatti a seconda del tipo di infortunio subito e/o dello sport praticato, in modo da ottenere in tempi brevi il recupero necessario a riprendere le proprie attività. L’esperto in fisioterapia saprà anche indicare se è il caso di sottoporsi a un ciclo di trattamenti che possono aiutare a ridurre il dolore.

I dolori dell'atleta - cura

Prevenzione dei dolori legati allo sport

Se è vero che il rischio di subire traumi muscolo-articolari è intrinseco all’attività sportiva, è anche vero che esistono alcune semplici accortezze che possono limitarlo fortemente. Per prevenire l’insorgenza di dolori collegati allo sport, innanzitutto, è bene affrontare qualsiasi prestazione sportiva con la giusta preparazione atletica, in modo che gli elementi del sistema locomotore siano nelle condizioni ottimali per poter lavorare in modo efficiente e senza eccessivi sforzi. In quest’ottica è importantissima anche la fase di riscaldamento e gli esercizi di stretching, che aiutano muscoli e articolazioni a “ingranare” con la dovuta calma. Durante lo svolgimento dell’attività sportiva è sempre necessario mantenere un alto livello di attenzione, cercando di svolgere i movimenti richiesti nel modo corretto.

Infine, è importante essere consapevoli dei propri limiti, cercando di non strafare e di non giungere a un sovraccarico funzionale di muscoli e articolazioni: in questo modo sarà possibile praticare attività sportiva salvaguardando innanzitutto la propria salute, evitando infortuni e il dolore ad essi correlato.

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