È uno dei traumi sportivi più comuni, ma può verificarsi anche durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Stiamo parlando della distorsione alla caviglia, ovvero di quella che viene comunemente chiamata “storta” alla caviglia. A volte basta appoggiare male un piede mentre si passeggia su un terreno irregolare (un sentiero di campagna o anche la spiaggia) per avvertire una fitta dolorosa più o meno intensa, e ritrovarsi con la caviglia gonfia.

Può non essere nulla di grave, ma meglio non sottovalutare mai una storta. Il movimento anomalo cui la caviglia viene sottoposta, infatti, può causare danni più o meno seri ai tessuti articolari, in particolare ai legamenti, che possono stirarsi, lesionarsi o, addirittura, rompersi. Nella peggiore delle ipotesi, si può compromettere la stabilità e la funzionalità dell’articolazione, rendendo difficile la deambulazione.  E una lesione non adeguatamente curata espone al rischio di recidive (cioè rende la caviglia più incline ad andare incontro ad altre distorsioni).

Approfondiamo, quindi, la struttura della caviglia, i fattori che possono determinarne la distorsione, la sintomatologia da non sottovalutare, i rimedi di primo soccorso e i trattamenti da attuare (sia in autogestione sia con l’aiuto del personale sanitario) per una guarigione completa, oltre che, infine, le strategie preventive per ridurre al minimo il pericolo di incorrere nuovamente in un trauma distorsivo.

Distorsione alla caviglia

Distorsione alla caviglia: di cosa si tratta

Si parla di distorsione quando, in seguito a un movimento anomalo e brusco, si verifica un danno all’articolazione, in particolare a carico dei legamenti, che vengono mandati in trazione e allungati in modo innaturale e oltre i loro limiti: questo può comportare un loro danneggiamento più o meno grave.

Distorsione alla caviglia

La caviglia è una delle articolazioni più facilmente soggette a distorsioni. È formata dall’incontro tra i capi ossei della tibia e del perone (le due ossa della gamba) e dell’astragalo (o talo, una delle ossa del piede). La sua stabilità è garantita principalmente da due sistemi legamentosi: 

  • Il complesso del legamento laterale (che ha origine dal malleolo peronale, la sporgenza ossea sul lato esterno della caviglia), che comprende tre legamenti: il calcaneofibolare (o peroneo-calcaneare), il talofibolare posteriore (o peroneo-astragalico posteriore) e il talofibolare anteriore (o peroneo - astragalico anteriore)
  • Il legamento deltoideo o mediale (che ha origine dal malleolo tibiale, la sporgenza ossea sul lato interno della caviglia), che a sua volta è costituito da 4 legamenti: il tibiotalare anteriore, il tibiocalcaneale, il tibiotalare posteriore e il tibionavicolare.
Distorsione alla caviglia

L’articolazione della caviglia permette in particolare i movimenti di:

  • dorsiflessione (flessione del dorso), che consente di sollevare il piede sul tallone
  • plantarflessione (flessione plantare), che dà la possibilità di puntare il piede verso il suolo.

È inoltre dotata di una certa mobilità laterale, che consente parzialmente i movimenti di inversione ed eversione, in modo che la superficie plantare possa guardare rispettivamente verso l’interno e verso l’esterno

Le distorsioni più comuni sono conseguenza proprio di un meccanismo di inversione della caviglia, con la pianta del piede che ruota eccessivamente verso l’interno, andando a stressare i legamenti della parte laterale (in particolare, il peroneo-astragalico anteriore); inoltre, sono possibili anche distorsioni in eversione, con il piede che si torce troppo verso l’esterno rispetto alla caviglia, con possibile danno a carico del legamento mediale.

Cause di distorsione alla caviglia

Un trauma distorsivo alla caviglia si verifica, come anticipato, generalmente a causa di un movimento anomalo e brusco, che forza l’articolazione temporaneamente fuori dalla sua posizione normale. 

Può succedere mentre si cammina o si corre, se si fa uno scatto o in seguito a una battuta d’arresto, a un cambio di direzione improvviso, a una caduta o, ancora, atterrando sulla caviglia dopo un salto. 

Ciò rende la distorsione alla caviglia una eventualità frequente in ambito sportivo, per esempio nell’atletica (soprattutto nelle discipline in cui sono previsti, salti, corsa di resistenza, corsa veloce ecc.) e negli sport di squadra (come calcio, pallavolo, basket ecc.), che prevedono movimenti rapidi, cambi di direzione, salti e, in alcuni casi, l’interazione diretta con avversari. La distorsione alla caviglia non è comunque rara anche nello svolgimento delle normali attività quotidiane. 

Pur meno frequentemente, anche un colpo diretto sull’articolazione (per esempio in un contrasto sportivo) può determinare una distorsione (oltre che, di solito, una contusione).

Distorsione alla caviglia
Distorsione alla caviglia

Tra i fattori che possono favorire una distorsione alla caviglia, ricordiamo:

  • terreni irregolari, scivolosi, con buche, accidentati, che aumentano la possibilità di appoggiare male il piede a terra
  • l’uso di scarpe inadeguate 
  • instabilità dell’articolazione, dovuta per esempio ad affaticamento e/o scarso tono dei muscoli che la sostengono o a una debolezza dei legamenti (lassità legamentosa) che, a sua volta, può derivare da precedenti distorsioni, magari non adeguatamente risolte.

Come riconoscere una distorsione alla caviglia

Al momento dell’infortunio si può avvertire una sorta di schiocco nell’articolazione, a cui segue la comparsa di:

  • dolore improvviso (di solito inizialmente localizzato a livello della caviglia ma che, nelle ore successive alla lesione, può anche estendersi fino alla regione frontale del piede)
  • gonfiore (edema), anch’esso inizialmente circoscritto, ma che aumenta gradualmente
  • limitata mobilità e funzionalità articolare
  • a volte comparsa di ecchimosi o di un ematoma.

L’intensità della sintomatologia varia a seconda della gravità della lesione che, a sua volta, è connessa al tipo di danno subito dalle strutture legamentose e anche dal numero di legamenti coinvolti.

Distorsione alla caviglia

Generalmente, infatti, si distingue tra:

  • distorsioni di grado 1 (lievi), quando il legamento va incontro all’allungamento e al danneggiamento solo di poche fibre. In genere dolore e gonfiore sono minimi, eventuali lividi sono lievi, e non si hanno grosse difficoltà a caricare il peso sull’articolazione e a muovere la caviglia
  • distorsioni di grado 2 (moderate), caratterizzate da una parziale lacerazione del legamento, con dolore ed edema moderati, comparsa di lividi e difficoltà a caricare il peso sull’articolazione e a muovere la caviglia
  • distorsioni di grado 3 (gravi), se è presente una lesione completa di uno o più legamenti, a livello centrale o a livello dell’inserzione nell’osso, con la possibilità anche di fratture a carico di quest’ultimo (può cioè succedere che un frammento dell’osso cui è collegato il legamento si distacchi). Il dolore e la tumefazione sono intensi, l’articolazione risulta fortemente instabile, tanto da rendere impossibile i movimenti e il carico su di essa.

Così, se una distorsione lieve può essere gestita anche a casa, in presenza di sintomi intensi, che non danno possibilità di reggersi sulla caviglia interessata né di muoverla, è opportuno rivolgersi subito al medico o al pronto soccorso, per una diagnosi approfondita e la terapia adeguata al caso.

Come curare la distorsione alla caviglia

Il trattamento di una distorsione nelle prime 24-48 ore si basa, in genere, sul protocollo RICE, acronimo inglese che sta per:

  • Rest, ovvero riposo: evitare quelle attività che determinano dolore, gonfiore e disagio, eventualmente anche ricorrendo a stampelle per non sovraccaricare l’articolazione
  • Ice, cioè ghiaccio: applicare impacchi freddi (non direttamente sulla pelle) per 20 minuti alla volta, più volte al giorno
  • Compression, ovvero compressione: applicare un bendaggio elastico o un tutore semirigido sulla parte lesa per aiutare a ridurre il gonfiore, senza però stringere troppo e ostacolare la circolazione (può essere utile affidarsi al medico per una corretta compressione)
  • Elevation, ovvero elevazione: mantenere l’arto elevato, sopra il livello del cuore, il più a lungo possibile per le prime 24-48 ore, sempre per aiutare a ridurre l’edema e l’eventuale ematoma.
Distorsione alla caviglia
Distorsione alla caviglia

Può inoltre essere raccomandato il ricorso a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), da applicare localmente (in pomate, gel o cerotti medicati) o da prendere per bocca, per contrastare la sintomatologia dolorosa. In alcuni casi il medico può anche prescrivere l’immobilizzazione della caviglia con un tutore rigido, mentre negli infortuni più gravi può essere necessario ricorrere alla chirurgia per riparare i legamenti o eventuali altre strutture danneggiate.

Quando i sintomi acuti si sono attenuati (e dopo un eventuale intervento chirurgico), segue generalmente una fase di riabilitazione, necessaria per ripristinare la funzione muscolare e prevenire la rigidità articolare, ristabilendo la stabilità e la flessibilità dell’articolazione e migliorando la gamma dei movimenti. 

Distorsione alla caviglia

La fisioterapia spesso inizia con sedute di terapia fisica cui segue, in genere, un programma di esercizi specifici, da eseguire da soli o sotto il controllo del fisioterapista, finalizzato in particolare alla rieducazione propriocettiva, preziosa per la stabilità e l’equilibrio, ma anche per regolare il tono muscolare, la postura e i corretti movimenti. La propriocezione, infatti, è la capacità di percepire la posizione del corpo nello spazio e di riconoscere quali muscoli devono essere coinvolti nel movimento e come, sfruttando le informazioni raccolte da specifici recettori sensoriali presenti a livello di ogni articolazione (a livello della caviglia, per esempio, possono aiutare a capire il tipo di terreno su cui ci si trova).

Distorsione alla caviglia: quando posso camminare?

Il decorso di una distorsione alla caviglia è strettamente legato alla gravità della lesione, oltre che al modo in cui si affrontano le prime 24-48 ore dopo l’infortunio (se per esempio non si tiene adeguatamente a riposo la caviglia, è probabile che i tempi si allunghino). Del resto anche il tipo di riabilitazione e la durata della stessa vengono stabilite sulla base dell’entità della lesione. 

Se nei casi meno problematici possono essere sufficienti anche 1-2 settimane per un recupero completo, in genere una distorsione di primo grado può richiedere dalle 3 alle 6 settimane, una di secondo grado anche 2-3 mesi, mentre per una distorsione grave può essere necessario aspettare anche 8-12 mesi per tornare a pieno regime.

Riprendere le attività quotidiane e lo sport quando ancora si avverte dolore e/o non si sono riacquistati una adeguata funzionalità muscolare e l’intera gamma dei movimenti, può, infatti, determinare l’insorgenza di un problema cronico e aprire la strada a instabilità articolare e recidive.

Distorsione alla caviglia

Prevenire la distorsione alla caviglia

Una storta è un’eventualità che può colpire chiunque, ma si possono attuare alcuni accorgimenti per ridurre al minimo il rischio:

  • se si pratica abitualmente un’attività sportiva, svolgere sempre un adeguato riscaldamento e stretching e allenare adeguatamente la muscolatura, senza sovraccaricarla
  • scegliere sempre scarpe adeguate all’attività fisica che si sta compiendo e anche al terreno su cui la si pratica
  • muoversi con particolare attenzione e lentamente su terreni accidentati o irregolari
  • non sottovalutare un eventuale infortunio, ma sottoporlo al controllo medico e non forzare i tempi della guarigione, per recuperare al meglio la condizione.

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